La birra aromatizzata alla Canapa non è certo una novità, con decine di diversi brand in Italia e nel mondo che si contendono una fetta, almeno per ora, abbastanza ridotta dell’enorme mercato delle bevande alcoliche. La birra aromatizzata alla canapa infatti sembra essere particolarmente popolare in Australia e Stati Uniti, paese quest’ultimo che si sta aprendo sempre di più al consumo di cannabis anche per scopi ludici.
Ed è notizia proprio di questi giorni la pubblicazione sull’autorevole rivista scientifica Food Chemistry di uno studio condotto dalla prestigiosa Università di Pisa, avente come oggetto proprio la birra e un liquore aromatizzato alla canapa. Le due bevande alcoliche, commercializzate nel nostro paese con il marchio HempItaly, contengono soltanto canapa coltivata in Toscana e prodotta nel pieno rispetto della legislazione vigente in Italia, che obbliga ad utilizzare soltanto varietà presenti nell’elenco delle varietà certificate di canapa con un contenuto di THC inferiore alle 0.2%.
Lo scopo dello studio, come spiegato dalla coordinatrice Luisa Pistelli dell’ateneo pisano, “era realizzare prodotti ecosostenibili in un’ottica di economia circolare, grazie al riutilizzo dei fiori di canapa che sebbene siano la parte più ricca di oli essenziali della pianta non sono sfruttati e diventano scarti agricoli”. Dare nuova vita a parti della pianta di canapa altrimenti scartate, secondo gli studiosi, potrebbe contribuire a rendere le coltivazioni ancora più redditizie promuovendo lo sviluppo dell’agricoltura italiana.
Per la produzione di birra alla canapa, il gruppo di Biologia Farmaceutica dell’ateneo toscano si è avvalso della collaborazione di aziende agricole e birrifici artigianali della zona. L’effetto sul gusto, sempre secondo i ricercatori, è il seguente: “l’aromatizzazione con la canapa, pur arricchendo il bouquet della birra, non ha stravolto quelle che sono le classiche note di questa bevanda; il luppolo e la canapa, infatti, appartenendo alla stessa famiglia botanica (Cannabaceae) hanno caratteristiche aromatiche comuni”.