La recente sentenza della Cassazione sulla Cannabis Light, molto attesa da un pubblico di esercenti e consumatori in cerca di risposte, sembra aver portato ancora più confusione: nonostante siano passati già dieci giorni dalla decisione della Suprema Corte, non sono ancora chiare le conseguenze per il settore e dalle autorità non sono arrivate ulteriori indicazioni.
Il motivo di questa incertezza è da ricercarsi nei termini usati nella sentenza: in essa si fa riferimento al divieto di commercializzare al pubblico, a qualsiasi titolo, prodotti derivanti dalla coltivazione della pianta di canapa, salvo che i prodotti siano privi di efficacia “drogante”. Ma cosa sia esattamente questa “efficacia drogante” non è dato saperlo, dato che l’industria della Cannabis Light prevedeva già l’utilizzo di sementi certificate dall’Unione Europea con bassissimi contenuti di THC, il principio attivo responsabile dello “sballo” indotto dal consumo di canapa a scopo ludico.

Il timore degli operatori del settore è che la sentenza renda illegali le loro attività, perché si presta a diverse interpretazioni sulle caratteristiche che rendono vendibile o meno i prodotti a base di canapa. “Non siamo criminali, ma lavoratori che pagano le tasse” hanno dichiarato alcuni imprenditori nel corso di un recente incontro con oltre 50 operatori della cannabis light che si è svolto presso Unimpresa Catania. Diversi affermano di aver ritirato una parte se non l’intera scorta di merce, per il timore di sanzioni da parte delle autorità.
Diversi incontri simili si stanno svolgendo in tutta Italia: il settore ha infatti generato un volume d’affari di oltre 150 milioni di euro lo scorso anno, attraverso più di 800 negozi sparsi nel paese e una filiera che impegna più di 10mila persona; numeri importanti che esigono risposte chiare per poter continuare a fare il proprio lavoro nella piena legalità. E in questa direzione sembra andare anche il recente annuncio del Consorzio Nazionale di tutela della Canapa, che nei giorni scorsi ha avviato il più importante studio scientifico in Europa per stabilire definitivamente il dubbio sul limite drogante.