Delle moltissime diverse genetiche sparse nell’intero continente, si usa suddividere la pianta di Cannabis Sativa L. in tre macro varietà Indica, Sativa e Rureralis. La cannabis Indica è una tipologia di Cannabis Sativa L. oggi non ancora riconosciuta ufficialmente dalla botanica internazionale. Questa tipologia Indica differisce dalla sorella Sativa per fisionomia della pianta e per le caratteristiche del fitocomplesso prodotto nelle infiorescenze. La pianta di tipologia Indica è facilmente riconoscibile, per via dell’altezza ridotta (1-2 metri) e dagli internodi compatti.Queste piante hanno un ciclo vitale medio-corto e sono caratterizzate da infiorescenze molto dense e spesso ricche di resina.
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Cos’è la Cannabis Indica?
La pianta di tipologia indica si è selezionata naturalmente nelle località con il clima temperato, dove non era un problema l’elevata evaporazione dovuta alla grande superficie fogliare della pianta. Il suo apparato fogliare è infatti decisamente ampio, con le foglie composte da numeri dispari di foglioline seghettate larghe e appuntite.
Queste piante hanno un ciclo vitale medio-corto e sono caratterizzate da infiorescenze molto dense e spesso ricche di resina. La resina viene prodotta dai tricomi distribuiti sulla massa vegetale che circonda il fiore di canapa, e all’interno di questa sostanza appiccicosa si trova il fitocomplesso della pianta, composto da cannabinoidi, terpeni e flavonoidi. Nel caso di cannabis Indica i suoi effetti sull’essere umano sono rilassanti, meditativi, spirituali e spesso soporiferi sopratutto in caso di sovradosaggio.
Proprietà e benefici della Cannabis Indica
La cannabis Indica è riconosciuta sin dal suo passato per le sue proprietà curative, che l’hanno resa una delle piante più popolari nella medicina antica. Il suo fitocomplesso veniva usato il tutto il mondo per alleviare dolori e curare alcune patologie. In Italia molti medici fra i quali Giovani Polli (1845), Carlo Erba (1855), Raffele Valier (1887) etc hanno studiato i molti elementi contenuti nel fitocomplesso è i benefici derivati dalla somministrazione.
Nel 1884 in India viene pubblicata la più grande e completa ricerca sulla Cannabis Sativa L. commissionata dagli inglesi, composta da ben 3.281 pagine. Solo nel 1964 in Israele i professori Raphael Mechoulam e Yehiel Gaoni, riescono ad isolare per la prima volta al mondo il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC). Oggi in molti paesi si è superata la filosofia proibizionista sulle droghe, e stanno emergendo molte ricerche che attestano benefici in molte patologie fisiche e psicologiche, anche se sappiamo ancora poco sugli elementi che compongono il fitocomplesso della cannabis.
Gli usi della Cannabis Indica
La pianta di cannabis Indica è più adatta alla coltivazione per la produzione del fiore rispetto alla sorella Sativa, e si tratta di una pianta compatta di facile lavorazione grazie al denso apparato fogliare, oltre ad essere un’ottima produttrice di infiorescenze molto dense e compatte con ottimi terpeni.
La Varietà Indica in origine è stata molto usata per le sue proprietà spirituali, terapeutiche e ricreazionali grazie all’alto contenuto di tetraidrocannabidiolo presente nelle resine prodotte sulle infiorescenze della pianta. Oggi vediamo apparire sul mercato svizzero i primi fiori di Cannabis Light di tipologia Indica, vedremo se riusciranno a riprodurre un fitocomplesso senza THC ma con effetti rilassanti come è caratterizzata l’originale Cannabis Indica.
Cannabis Indica e Cannabis Sativa
Sono entrambe Cannabis sativa L., ma grazie alla selezione naturale e umana, si sono sviluppate in modo molto diverso fra loro.
La pianta Sativa ha origine in climi estremi e questo ne ha modellato la struttura fisica, con internodi molto allungarti e apparato fogliare magro per ridurre l’evaporazione fogliare. Inizialmente selezionata dall’uomo per la produzione di fibre e canapulo, oggi viene coltivata anche per il fiore e i principi naturali presenti.
La cannabis Indica è invece una pianta che ha origine in climi temperati, dove ha potuto sviluppare l’apparato fogliare, e assomigliare più ad un cespuglio che ad un albero. Il clima più mite ha permesso che potesse sviluppare adeguatamente anche il fiore, che viene usato molto nella medicina tradizionale per l’alta produzione di resina.
Se assunte come erbe da vaporizzazione, hanno effetti molto distinti: la Sativa più euforizzante e socializzante, mentre la Indica presenta effetti più rilassanti, meditativi e introspettivi.
La coltivazione della Cannabis Indica
Le modalità di coltivazione della cannabis Indica sono simili a quelle della cannabis Sativa, anche se la prima permette un’estrema facilita di lavorazione grazie alle dimensioni compatte della pianta che non inficiamo la produzione finale del fiore, ma solo quella di fibra e canapulo.
E’ legale coltivare la Cannabis Indica in Italia?
In Italia è permessa la coltivazione di Cannabis Sativa L., ma solo di piante nate da semi certificati dagli enti UE.
Ad oggi non esistono varietà di cannabis Indica registrate presso la “Plant variety database – European Commission“, ma ora che il mercato della Cannabis Light è in crescita, è possibile che vengano registrate a breve molte nuove varietà provenienti dalla svizzera (paese non UE), e altri dove è legale produrre canapa e cannabis light.
Dove comprare Cannabis Indica?
Con l’avvento del mercato legale della cannabis light è possibile trovare le infiorescenze di tipologia indica liberamente in commercio. La cannabis light è venduta in Italia come profumatore d’ambiente e si può trovare in molti negozi come tabaccherie, bar ed erboristerie. La scelta più ampia è ovviamente offerta presso smartshops e canapai, negozi specializzati che vendono prodotti tessili, alimentari, e molto altri derivati dalla canapa.
Si può vendere Cannabis Indica?
Per la legislazione europea la Cannabis Indica è venduta legalmente in farmacia in due sole varietà certificate come cannabis terapeutica: Bedica (14% di THC) e Pedanius 8 (THC 8%), anche se è possibile trovare delle infiorescenze di Cannabis Light di tipologia Indica importate dalla Svizzera. Il paese Elvetico, non rientrando infatti nella legislazione della comunità europea, può sviluppare e coltivare varietà non certificate dalle autorità di Bruxelles, potendo quindi attingere ad un’immensa varietà di genetiche, tra cui alcuni fenotipi di cannabis light indica.