Ottime notizie per gli amanti della canapa in Italia: solo un paio di giorni fa, esattamente l’11 dicembre 2019, è stato approvato un emendamento che tassa la cannabis light, di fatto legittimando la produzione e la vendita sul territorio italiano. Si tratta di un subemendamento alla legge di bilancio, presentato da Loredana De Petris e Paola Nugnes (LeU), Monica Cirinnà e Daniela Sbrollini (PD), Francesco Mollame e Matteo Mantero (M5S). Il provvedimento dovrebbe essere votato con la fiducia, quindi a meno di una caduta del governo proprio sulla legge di stabilità non dovrebbero esserci sorprese.
La nuova imposta diverrà obbligatoria per tutti i prodotti in vendita sul mercato italiano, sia di produzione nazionale o di provenienza da altri paesi dell’Unione Europea: la tassa sarà quindi pagata sia da chi la produce sul territorio che per chi la immette da altri canali internazionali.
Secondo l’emendamento, i soggetti sottoposti al pagamento dovranno richiedere una licenza fiscale dall’Ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: in caso di violazione del pagamento dell’imposta su prodotti di provenienza estera (quindi da altri paesi dell’Unione Europea) la pena prevista sarà quella riservata al contrabbando.
L’imposta però non verrà applicata ai semi, alla fibra, e al canapulo, perché l’emendamento modifica l’attuale legge sulla filiera della canapa, la 242 del 2 dicembre 2016, al fine di promuovere non solo la coltivazione ma anche della vendita.
Questa modifica è presente nell’Articolo 1 al comma 3, nella lettera a), che sostiene oltre alla promozione della coltura, che la trasformazione di qualsiasi parte della pianta, comprese le radici, i fiori, le foglie e le resine.
Il limite del THC per i prodotti messi in vendita rimarrà 0,5%, così come già da direttiva del Ministero della Salute, modificando anche il DPR 309/90 che è il decreto che sostanzialmente vieta le sostanze stupefacenti. Di fatto, la nuova legislazione rimuove la cannabis ed i suoi derivati dalla Tabella I (fra cui figurano sostanze derivate dall’oppio e altre droghe “pesanti”) spostandola nella Tabella II solo nel caso in cui superi lo 0,5% di THC.
Dai commenti del senatore Mantero apprendiamo che ci sono volute due settimane e oltre 15 ore di discussione di fila in commissione bilancio per approvare l’emendamento sulla canapa. Il risultato è comunque storico finalmente la cannabis light, quella con THC inferiore allo 0,5%, esce dalle Tabelle delle sostanze stupefacenti, ridando dignità ad un settore in continua crescita in Italia.