In Italia la coltivazione della canapa ha origine tra gli Etruschi che la utilizzavano per usi spirituali, e successivamente furono i Romani a selezionare la specie sativa per la produzione della biomassa (fibra e canapulo). Da allora la cannabis e i suoi derivati sono stati sempre una materia prima fondamentale, tanto che agli inizi del 1900 l’Italia era la prima produttrice per qualità in Europa della fibra e la seconda per quantità. Gran parte del settore fu spazzato via dal proibizionismo iniziato negli anni ’50, quando la cannabis venne resa illegale
La botanica ufficiale individua nella Cannabis Sativa L. (Carl Nilsson Linnaeus 1753), della famiglia delle Cannabinacee, un unico genere che comprende tutti i fenotipi presenti sul pianeta. Ma secondo alcuni botanici moderni (1974-1980) la cannabis è suddivisibile in alcune sottospecie, C. Sativa, C. Indica e C. Ruderalis da cui derivano molti incroci. Già agli inizi del 1800 veniva usata una catalogazione simile per differenziare tra canapa da fibra (sativa) e la cannabis medica (indiana).
Sezioni
Cos’è la Cannabis Sativa?
Originaria dell’Asia centrale, si è diffusa in tutto il mondo grazie anche alle numerose migrazioni dell’uomo in età antica. La sua diffusione in molti continenti ha fatto sì che questa pianta potesse adattarsi a molti climi diversi, generando quindi diverse varietà fra cui la Sativa.
Coltivata sin dai tempi antichi, la Sativa è stata sviluppata in Europa per la coltivazione ad uso alimentare-industriale (seme, fibra, canapulo) con la selezione di fenotipi di altezza molto varia (dai 1,5 fino a 8 metri). La sua caratterizzazione più evidente è nelle foglie palmate con numero dispari di foglioline di tipologia lanceolate, che nella tipologia sativa risultano molto più snelle ed allungate rispetto alla varietà indica.

Proprietà e benefici della Cannabis Sativa
Molti sono i benefici che hanno reso questa pianta così popolare in tutto il mondo. Il suo apparato radicale è molto importante, con un fittone principale che può arrivare ai 70 cm e con radici che possono allungarsi per molti metri; risulta quindi ottimo per rigenerare il terreno dopo l’uso intensivo per altre colture.
I suoi frutti (i semi) hanno un alti valori nutrizionali, con il 25% di proteine e ricchi di aminoacidi essenziali che collaborano nella sintesi proteica, gli omega 3 e omega 6, con un rapporto molto bilanciato tra i due acidi grassi; garantiscono anche un ottimo apporto di vitamine e di elementi come calcio, magnesio e potassio. I semi di cannabis appartengono agli “alimenti proteici completi” e vengono utilizzati nell’alimentazione nutraceutica.
Nelle infiorescenze di cannabis Sativa invece troviamo tutto il fitocomplesso che la pianta produce tramite la secrezione di resina dai tricomi con al suo interno un elevatissimo numero di cannabinoidi, terpeni e flavonoidi. Queste sostanze entrano in contatto con il sistema endocannabinoide dell’organismo per apportare diversi benefici:
- Allevia stati dolorosi e infiammazioni grazie al effetto del cannabidiolo, efficace nel attenuare il dolore cronico
- Collabora a ridurre alcune forme d’ansia causate da stress post traumatico e disturbi compulsivo ossessivo
- Ottimo contro la nausea per le sue proprietà antiemetiche
- Alcune varietà hanno proprietà anticonvulsive efficaci in crisi epilettiche
Gli usi della Cannabis Sativa
La cannabis Sativa è conosciuta dal genere umano da migliaia di anni, è stata sempre utilizzata per moltissimi scopi:
- Alimentare: dalla pianta di canapa si ottengono molti prodotti per alimentazione umana e animale
- Tessile: dalla parte esterna del fusto della pianta di cannabis è possibile ricavare una delle fibre più lunghe e forti in natura
- Industriale: la parte interna del fusto della pianta è composta da cellulosa, ed è stata utilizzata fino agli inizi del 1900 come prodotto primario per la produzione di carta. Può essere usata anche in edilizia e per la fabbricazione di materie plastiche naturali.
- Cosmetica: molti prodotti di bellezza naturali sul mercato contengono olio di canapa poiché ricco di antiossidanti e molti altri elementi utili per la pelle
- Terapeutico: anche se in passato per i medicamenti veniva usata maggiormente la varietà indica per alto contenuto di principi attivi, oggi troviamo molti prodotti farmaceutici derivati dalla cannabis sativa.
- Spirituale: sin dai tempi più antichi il fiore è stato usato per l’effetto spirituale che il suo fitocomplesso ha sull’ organismo e grazie alle interazioni con il nostro sistema endocannabinoide.

Cannabis Sativa e Cannabis Indica
Due delle tre sottospecie di Cannabis sativa L. sono catalogate per la struttura della pianta e per gli effetti apportati dai fitocomplessi.
La Sativa è una pianta molto alta, ramificata, con con foglie lunghe e sottili, produce fiori molto areati con cannabinoidi dal effetto energizzante-euforizzante.
La specie Indica è invece una pianta dalla struttura bassa, compatta, con foglie tozze che consentono un’elevata evaporazione fogliare, i suoi fiori molto compatti e ricchi di tricomi con una resina piena di cannabinoidi dall’effetto rilassante, meditativo e ottimo stimolatore del appetito.
La coltivazione della Cannabis Sativa
La pianta di canapa si può coltivare in due modalità diverse in base al prodotto che si vuole ottenere.
Una coltivazione molto densa (30-70 piante al mq) è adatta al ottenimento di un elevata biomassa per estrarre fibra e canapulo, è inoltre molto redditizia per la produzione di semi ad uso alimentare.
Una coltivazione per ottenere infiorescenze di qualità è studiata per far esprimere al massimo il potenziale di ogni singola pianta, con spazi più ampi per permettere lo sviluppo delle cime (1-9 piante/mq).
E’ legale coltivare Cannabis Sativa in Italia?
Con la legge 242/2016 in Italia la Cannabis Sativa L. è stata regolamentata come molte altre specie vegetali. Oggi è legale coltivare canapa ma è necessario avere a disposizione delle semenze certificate UE o aver acquistato legalmente delle piante provenienti da questa tipologia di semi come richiesto dalle normative europee.
Mentre gli agricoltori hanno accesso ai sacchi originali (3-25 Kg di semenza) oggi non c’è sul mercato un rivenditore di confezioni più piccole (1000 semi pesano mediamente 17gr) o semi sciolti certificati UE. Tuttavia, è possibile acquistare piante vive per la coltivazione ad uso personale.
Dove comprare Cannabis Sativa?
I prodotti a base di Cannabis Sativa sono disponibili presso moltissimi rivenditori, mentre i prodotti alimentari possono essere trovati facilmente nei negozi specializzati in prodotti antiallergici, biologici o per vegani. La cannabis light invece si può trovare nei negozi specializzati come grow-shop, hemp-shop, seed-shop, erboristerie, tabaccherie oppure direttamente on-line.

Si può vendere Cannabis Sativa?
La legge approvata nel 2016 ha regolamentato la vendita di cannabis sativa ad uso alimentare e come biomassa e ha liberalizzato la coltivazione per florovivaismo, ma non ha regolamentato il mercato dell’infiorescenza. L’articolo legislativo era presente alla presentazione della proposta di legge, ma dopo accese discussioni, il parlamento italiano ha scelto di abrogarlo.
Essendo la giurisprudenza italiana fondata sul diritto romano, ciò che non è legiferato è concesso, pertanto la cannabis light è legalmente vendibile come profumatore di ambienti o per uso collezionistico; non è legale la vendita per uso umano o animale. Visto il florido mercato che si sta creando su prodotti a base di cannabis light, auspichiamo che con decreto legge o con circolare ministeriale questo mercato venga regolato magari introducendo anche le essenze vaporizzabili nella legislazione italiana.