Le scienze botaniche internazionali ci insegnano che dalla famiglia delle piante cannabinacee discendono due tipologie di genetiche: Humulus Lupulus (Luppolo) e Cannabis Sativa L. Anche se la Botanica ufficiale si ferma a questa distinzione, le genetiche di Cannabis sono oggi distinguibili in più variabili.
Per struttura e biologia della pianta la cannabis può essere Indica, Sativa e Ruderalis, genetiche che si sono differenziate nell’adattarsi ai diversi clima di ogni continente emerso. Oggi che il mercato si è ampliato e diversificato per le diverse legislazioni attuate negli ultimi anni da diversi paesi, ha creato una nuova distinzione basata sulla percentuale di principio attivo delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), da qui la distinzione tra cannabis light e cannabis terapeutica.
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Cos’è la Cannabis Light?
Come spesso succede in campo scientifico, sono stati gli USA ad aver dato il la alla legalizzazione dell’utilizzo medico della cannabis: non si è trattato però di un processo avvenuto a livello federale, ma grazie all’iniziativa di singoli stati che compongono la federazione, generando diverse differenze legislative fra stato e stato.
Nel vecchio continente, ancora fermo su politiche proibizioniste, solo la Svizzera con molto tatto ha iniziato a legalizzare la commercializzazione delle infiorescenze definite “cannabis light” per il basso contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) che deve essere inferiore al 1%. Queste varietà di cannabis, incrociate con la canapa industriale, ha permesso di poter produrre delle infiorescenze che non abbiano effetto “ludico” ma che però possano soddisfare le necessità del consumatore per gli altri cannabinoidi contenuti nella resina prodotta dal fiore.
Cos’è la Cannabis Terapeutica?
Le varietà ad alto tenore di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) sono chiamate Cannabis Terapeuticaper il loro effetto farmacologico derivante da alte concentrazioni di cannabinoidi presenti nel fitocomplesso. Queste genetiche furono rese illegali nel 1937 dalla Marihuana Tax Act che introdusse il proibizionismo sulla cannabis, poi esteso a tutto il mondo con gli accordi internazionali sul traffico di sostanze stupefacenti siglati negli anni ‘70.
Di fatto, questo divieto ha rallentato molto la ricerca medica sulla cannabis terapeutica, che è potuta riprendere a pieno regime solo di recente anche in Italia.
Quali sono le varietà di Cannabis Terapeutica?
Questi i maggiori produttori in Europa e Italia:
Azienda Bedrocan (Olanda):
- Bedrocan (sativa)
- Bedica (indica)
- Bedrolite (ibrido)
- Bediol (sativa)
Azienda Aurora (Canada):
- Pedanius 22 (ibrido)
- Pedanius 8 (indica)
- Pedanius 1 (ibrido)
Istituto Chimico Farmaceutico Militare (Italia – Firenze)
- FM1 (ibrido)
- FM2 (ibrido)
Cannabis Terapeutica e Light sono la stessa cosa?
Il corpo umano è caratterizzato da un sistema endocannabinoide diviso in CB1 e CB2 collegato a organi interni e sistema nervoso: il nostro organismo produce naturalmente degli endocannabinoidi ed è ricettivo ai cannabinoidi naturali prodotti dal fiore di cannabis.
La differenza tra la cannabis terapeutica e la light è caratterizzato dal contenuto di principi attivi contenuti nel fitocomplesso, per avere un effetto terapeutico ci devono essere alte percentuali di cannabinoidi, ma soprattutto alte percentuali di THC. il tetraidrocannabinolo è il cannabinoide psicoattivo che ha la funzione di attivatore dei molti elementi contenuti nell’infiorescenza. Anche la Cannabis light contiene cannabinoidi e terpeni, ma in misura ridotta e con bassissime percentuali di THC, che ne limita l’attivazione e di conseguenza gli effetti terapeutici.
La Cannabis Terapeutica si può acquistare in Italia?
Con decreto del Ministero della Salute del 18 aprile 2007, il ministro Livia Turco ha ufficialmente introdotto in Italia la cannabis terapeutica.
Da allora molte cose sono cambiate: oggi è possibile ottenere una prescrizione medica su ricetta bianca per moltissime patologie, anche se purtroppo ancora a carico del paziente.
La modalità per accedere al farmaco tramite la farmacia ospedaliera è ancora molto complessa perché la regolamentazione è diversa da regione a regione per le patologie e modalità di somministrazione, che sono completamente a carico del Servizio Sanitario Locale.
Dopo aver appurato clinicamente la patologia da un medico specialista, la prescrizione per i farmaci cannabinoidi viene emessa dal medico di base (o di famiglia) su ricetta bianca non rinnovabile. Il medico inoltra la ricetta direttamente alla farmacia galenica di fiducia per la preparazione in cartine galeniche (es: bustine da 0,5 – 1 gr), poi ritirate o spedite al paziente che necessita della terapia.