Nella seconda metà di Agosto è stato presentato un disegno di legge per la legalizzazione della cannabis per uso medico e industriale. La proposta è stata formulata da una commissione formata l’anno scorso e aprirebbe un mercato di quasi 210 milioni di potenziali consumatori.
Rolim da Silva, presidente dell’Associazione latino-americana della canapa industriale (LAIHA), confida in una legge pronta già ad inizio 2021 che permetterebbe al paese di sfruttare le eccellenti condizioni climatiche ed un costo del lavoro ben più basso rispetto a Stati Uniti ed Europa.
Apertura verso la Canapa e situazione attuale
Il disegno di legge autorizza la produzione e la commercializzazione di prodotti a base di canapa industriale a condizione che non siano destinati ad uso medico o commercializzati per “scopi curativi o palliativi”. Questo significa che la canapa potrà essere usata anche in prodotti per la salute e la bellezza, per la produzione di cellulosa e fibre e per la produzione i prodotti veterinari non medici. Come in alcuni stati europei, non sarebbe ammesso l’uso di canapa che contenga più dello 0,3% di THC. Solo i semi sarebbero ammessi per la preparazione di alimenti.
Sul fronte sanitario, le attuali norme per la canapa in Brasile consentono già l’importazione e la vendita di medicinali derivati dalla cannabis dividendoli in tre categorie:
1. Prodotti registrati come farmaci
2. Prodotti con “autorizzazione sanitaria” che non richiedono sperimentazioni cliniche per essere utilizzati
3. Autorizzazione ad “uso compassionevole” che consente ai pazienti di importare prodotti a base di cannabis su base individuale. Il CBD verrebbe considerato “medicinale vegetale” e quindi finirebbe nella categoria “autorizzazione sanitaria”, richiedendo una prescrizione medica.
Potenzialità del Brasile
Il Brasile è il più grande paese del Sud America, ed è anche il quarto mercato farmaceutico più grande del mondo: gli analisti stimano che con l’approvazione della nuova legge sulla cannabis sarebbe possibile ottenere un fatturato di quasi 5 miliardi di dollari nei prossimi tre anni.
Diverse aziende farmaceutiche hanno già stabilito una sede o impianti di lavorazione in Brasile, come la GW Pharmaceuticals del Regno Unito, per supportare la vendita dei suoi prodotti a base di CBD, come il Sativex, nelle farmacie locali.
E una mossa simile è attesa anche dal gigante della farmaceutica Merck, che proprio recentemente ha annunciato la sua volontà di entrare nel mercato brasiliano per mettere a disposizione le sue conoscenze e tecniche orientate alla ricerca e nell’applicazione biometrica per la coltivazione delle canapa.
Aiuti economici ai pazienti
Il paese ha diversi milioni di epilettici e pazienti con altri disturbi come l’autismo e dolore cronico che potrebbero trarre beneficio dal CBD. Secondo le stime governative circa 7.000 pazienti ricevono olio di CBD approvato dal governo per scopi medici, ma il loro costo elevato attuale rischia di incentivare il mercato nero: per questa ragione, il governo elargisce aiuti economici che riescono coprire fino a metà del costo. Coltivare la canapa direttamente in Brasile potrebbe contribuire ad abbassare sensibilmente il costo di produzione a vantaggio dei pazienti.