Il 23 ottobre il Parlamento Europeo ha votato la nuova Politica Agricola Comune (PAC). In questa occasione i deputati hanno votato a favore dell’aumento del THC permesso nella coltivazione di piante di canapa, dallo 0,2% attuale allo 0,3%, portandola nell’elenco dei prodotti che possono essere regolamentati per agevolare e migliorare la produzione e commercializzazione.
Si tratta di un risultato molto importante per tutto il settore europeo della canapa e che avrà delle ricadute positive per tutte le aziende che lavorano in questa filiera, che solo in Italia impiega quasi 10.000 addetti per un giro d’affari di diversi milioni di euro.
L’aumento del limite del THC in campo consente l’ingresso di nuove varietà di canapa tra quelle certificate per la coltivazione industriale in Europa. In questo modo aumenterà la disponibilità e varietà delle genetiche, adeguandosi anche ad altri mercati a livello mondiale, come ad esempio quello statunitense che ha già il limite massimo a 0,3%. Anche la regolamentazione delle caratteristiche dei prodotti porterà ad un miglioramento del mercato, creando delle linee guida comuni che dovranno essere adottate da tutti i produttori, proprio come già avviene per molti altri prodotti agricoli come il vino, la frutta, la verdura e l’olio d’oliva.
Questo il commento dell’attuale Presidente dell’EIHA (l’Associazione Europea per la Canapa Industriale), Daniel Kruse: “Per decenni la canapa è stata considerata una coltura minore, mentre per secoli è stata un risorsa fondamentale per le nostre economie. Il voto del Parlamento europeo riflette un rinnovato approccio della nostra società verso questa meravigliosa pianta che ha tantissime potenzialità”.
Ora non resta che aspettare la conseguente discussione nel merito della Commissione Europea ed il Consiglio Europeo, prevista per le prossime settimane. Ma intanto vediamo un grande passo in avanti verso il potenziamento dell’intera filiera della canapa, recentemente messo sotto attacco in Italia anche in questo periodo di grande difficoltà per produttori e consumatori.