Mercoledì 8 settembre 2021, in commissione Giustizia della Camera è stato adottato il testo base sulla cannabis che permetterà la coltivazione in casa per uso personale.
Questa proposta di legge è l’unione di tre disegni legislativi a favore dell’autoproduzione, presentati da diversi membri del Parlamento a partire dal 2019. Nel dettaglio, si tratta di quella con primo firmatario Riccardo Magi (Più Europa/Radicali), un’altra che aveva come prima firmataria Caterina Licatini (M5S) ed infine quella con primo firmatario il capogruppo Riccardo Molinari della Lega.
Dopo oltre un anno dalle prime discussioni, tra audizioni e diverse proposte di legge, è stato adottato in commissione Giustizia della Camera il testo base per la coltivazione della cannabis. I partiti che hanno votato a favore sono il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali ed i Radicali, mentre hanno votato contro Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Italia Viva invece si è astenuta.
Per il momento la legge è composta da 5 articoli e mira a modificare il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, numero 309, in materia di coltivazione, consumo e cessione della cannabis e suoi derivati.
La novità più importante è la non punibilità della coltivazione domestica di cannabis per uso personale: viene quindi resa legale la coltivazione personale fino ad un massimo di quattro piante femmine, e quest’ultimo è un dettaglio molto importante, considerando che solo i fiori femminili sono utilizzabili.
Vengono poi depenalizzati i fatti di lieve entità, con una distinzione tra le varie tipologie di sostanze stupefacenti e non sarà più previsto il carcere in questi casi, ma solo i lavori socialmente utili. Sono stati infine eliminati gli illeciti amministrativi e c’è un’inasprimento delle pene nei confronti di chi commette il reato verso i minorenni.
In breve i punti principali del testo:
- Nel caso del reato di produzione e spaccio, art. 73, per punire meno severamente i casi meno gravi, verrebbe introdotta la lieve entità.
- Verrebbe permessa la coltivazione di 4 piante femmine per uso personale.
- Verrebbe eliminata la sanzione amministrativa, art. 75.
- Nel caso in cui il reato di spaccio venisse commesso da una persona tossicodipendente, non verrà punita con il carcere, ma con i lavori socialmente utili.
- Nei casi in cui il reato venisse commesso nei confronti di minori, come associazione a delinquere o da parte di chi è in possesso di autorizzazione per la produzione a fini medici e di ricerca, le pene saranno aumentate.
Modifiche per pene e sanzioni
Nel testo del nuovo disegno di legge si inaspriscono alcune pene ma altre vengono rese più leggere.
Per quanto riguarda l’inasprimento nel testo, si legge:
“Chiunque, essendo munito dell’autorizzazione a coltivare cannabis medica illecitamente cede, mette o procura che altri mettano in commercio le sostanze o le preparazioni è punito con la reclusione da 8 a 20 anni e con la multa da 30.000 a 300.000 euro”.
Invece l’alleggerimento delle pene riguarda le attività illecite riguardanti le sostanze e le preparazioni indicate nella tabella 2 art. 14, quindi la cannabis. In questo caso la pena cala ad una reclusione minima di 3 anni, fino ad un massimo de 12 anni e con una multa da 30.000 a 300.000 Euro.
Sempre nel testo leggiamo:
“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previsti dalla legge che per i mezzi, la modalità o le circostanze dell’azione ovvero per la quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con le pene della reclusione fino a due anni e della multa fino a euro 10.000. Si applica la reclusione fino a un anno e la multa fino a euro 6.500 nei casi di cannabis”.
Nel caso in cui il reato venisse commesso da una persona tossicodipendente o da un assuntore abituale di sostanze stupefacenti, con condizione certificata da struttura sanitaria, si potrà applicare la pena dei lavori di pubblica utilità, dietro richiesta dell’imputato.
I lavori di pubblica utilità possono sostituire la pena per un numero limitato di volte, non più di due. Invece non sarà prevista nessuna riduzione di pena nel caso in cui le sostanze siano destinate a minori.
Vengono infine soppressi gli illeciti e le sanzioni amministrative, come la sospensione della patente se trovati in possesso di modeste quantità.
Cosa succede ora
Ora il lavoro diventa prettamente politico, e già la prossima settimana è prevista una discussione in Commissione sul testo prima del voto per adottarlo come testo unificato. A quel punto verranno stabiliti i termini per gli emendamenti e poi ci sarà la discussione vera e propria. Alla fine di questo processo si andrà in aula per il voto definitivo.
In ogni caso servirà una spinta politica per proseguire con il testo. In questo momento in Commissione giustizia ci sono diverse discussioni sulla riforma del codice di procedura penale, quindi bisognerà trovare dello spazio anche per questo testo sulla cannabis.